Oggi durante un complicato trasloco di PC, ho avuto modo di provare Driver Remover. Si tratta di un ottima alternativa al classico Device Manager di Windows. Non mi sto a dilungare più di tanto. Questo è uno strumento per tecnici e quindi chi effettivamente ne avrà bisogno non avrà nessun problema a capirne il funzionamento. …
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Può capitare di doverci imbattere in siti che mostrano un certificato self-signed e quindi non verificato da un autorità. Solitamente è una pessima mossa aggiungere certificati sconosciuti nella radice dei certificati trustati. Tuttavia se il servizio che espone questo certificato è di nostra "giurisdizione" possiamo anche fare uno strappo alla regola. Sempre meglio avere una connessione https con certificato self-signed che viaggiare su una connessione non protetta. =) Possiamo reperire il certificato semplicemente dando un comando OpenSSL. I binari per Windows sono disponibili a questo indirizzo, mentre su ambienti Linux è quasi onnipresente. Se avete delle installazioni di OpenVPN il comando openssl.exe sarà già disponibile. Su una macchina Linux potete usare questo comando: openssl s_client -showcerts -connect server.it:443 </dev/null 2>/dev/null | openssl x509 -outform PEM>mycert.pem Su una macchina Windows invece possiamo usare: openssl s_client -connect server.it:443 > mycert.pem Una volta ottenuto il file ci basterà editarlo con un qualsiasi editor di testo e lasciare solo la parte compresa tra BEGIN CERTIFICATE e END CERTIFICATE. Ora importiamo questo file nel gestore dei certificati di Windows (Win + R -> certmgr.msc) sotto autorità di certificazione radice attendibili. Mi raccomando state attenti a fare questa operazione, non è il massimo importare certificato a …
Seppure non sia un fan, la stampa resta una delle operazioni più comuni. Capita però che installando una nuova stampante i driver di quella precedente restino installati nel sistema. Windows mette a disposizione un'ottima utility per la gestione delle stampanti e relativi driver. Per accedervi basta digitare printmanagement.msc da Esegui (Win + R). Nella sezione "Tutti i driver" è disponibile l'elenco di tutti i driver installati nel sistema. Ci basterà selezionare il driver che vogliamo "killare" e selezionare "Rimuovi pacchetto driver...", au revoir. 😉 …
Pochi giorni fa mi sono imbattuto in un cliente con una HP LaserJet 1010, una stampante laser antica! HP non ha rilasciato aggiornamenti software per Windows 7, né x86 né x64. Fortunatamente Microsoft ci ha messo lo zampito, e seppur vetusta questa stampante può funzionare tranquillamente anche su un sistema operativo moderno. La soluzione a questo problema l'ho scovata in questo post. Semplicemente andiamo a questa pagina con Internet Explorer (è l'unico supportato), non è altro che il catalogo online degli aggiornamenti di Windows. Nei primi tre risultati troveremo i driver per varie architetture: IA64, x86 e x64. Scaricate quelli che fanno al caso vostro e procedete con l'installazione manuale dei driver! Ad operazione effettuata potrete utilizzare la stampante senza nessun problema. Questi driver dovrebbero funzionare anche con versioni successive di Windows 7: tipo Windows 8 e 8.1 e relative versione Windows Server. 😉 …
Generalmente i file thumbs.db sono marcati come file nascosti e non sono visibili se Explorer non è configurato per mostrare questo tipo di file. Sostanzialmente questi file contengono le thumbnail (anteprime) dei file contenuti nella cartella in cui si trovano. Questo fa si che il sistema non debba ricalcolare tutte le anteprime ogni volta che rientriamo in una determinato cartella, ad esempio una che contiene foto. Tuttavia quando si utilizzano delle share di rete la cosa può causare dei problemi. La cancellazione di una sottocartella di una share di rete può risultare impossibile proprio a causa di uno di questi file. Le opzioni a questo punto sono tre ((O almeno queste sono quelle che personalmente conosco)). La prima: si fa fare il lavoro sporco al fileserver (che può essere un NAS o un altro tipo di server). In questo caso il fileserver se ne sbatte altamente se il file thumbs.db è utilizzato da Esplora risorsa di un client e lo cancella. Seconda strada. Disattivare l'oplock sul fileserver. Questo però può causare problemi collaterali. File in un uso da altri utenti possono essere cancellati. La cosa non è proprio il massimo. Immaginatevi un utente che sta lavorando ad su un file …
Qualche giorno fa ho scritto un post su come utilizzare robocopy per mantenere il timestamp originale sui file copiati. Ora vediamo come fare per cambiare il timestamp tramite menù contestuale di Windows. Il più nerd potrà dire che questa operazione è possibile farla tramite PowerShell, VBScript o tramite il semplice prompt dei comandi. Tuttavia cambiare il timestamp di decine e decine di cartelle che non soddisfano nessun pattern può rendere la cosa abbastanza lunga ed estenuante. Molto più semplice selezionare le cartelle con mouse (o tastiera), tasto destro e "cambia attributi". Il tutto è ottenibile con Attribute Changer. Il software è gratuito e completo. Una volta impostato il timestamp che vogliamo assegnare ad un file o una cartella basterà dare ok e il programma eseguirà le opportune operazioni. Decisamente più comodo che mettersi a smanettare sulla riga di comando. 🙂 …
Lo giuro ogni volta la stessa storia! Ogni qualvolta ho bisogno di risalire ai path dei file del registro di Windows la memoria fa cilecca. Meglio scriverli qua. 😀 Il registro di sistema di Windows ha la capacità di caricare file di registro di residenti su un disco secondario. L'operazione può essere fatta manualmente tramite il registro (Win + R -> regedit.exe) oppure tramite alcune utility, una di questa è LoadHive. I file che fisicamente contengono il registro di sistema risiedono sull'hard disk e si trovano rispettivamente a questi path: HKEY_LOCAL_MACHINE\SOFTWARE C:\Windows\System32\config HKEY_LOCAL_MACHINE\SECURITY C:\Windows\System32\config HKEY_LOCAL_MACHINE\SYSTEM C:\Windows\System32\config HKEY_LOCAL_MACHINE\SAM C:\Windows\System32\config HKEY_CURRENT_USER C:\Users\<nome-utente> (nel caso di Win XP: C:\Document and Settings\<nome-utente>) Almeno ora se me li dimentico so dove trovarli. 😉 …
Oltre ad effettuare i passaggi descritti in questo post, potrebbe essere utile impostare il client in modo che non disconnetta automaticamente l'unità di rete dopo un certo periodo di inattività. Per fare questo basta aprire un promt (Win+R -> cmd) e dare il seguente comando: net config server /autodisconnect:-1 …
Sui sistemi Windows quando si tenta di copiare dei dati generici (file audio, video, semplici file testuali, ecc) su un'altra unità i timestamp vengono sovrascritti. La copia avrà come timestamp la data di copia e non quella di creazione e modifica del fire originale. In alcuni casi si può sorvolare su questo comportamento, la cosa importante è avere il dato. In altri casi invece è utile avere anche l'indicazione del timestamp oltre al dato stesso. Per ottenere questo è possibile effettuare la copia tramite robocopy, un utility presente da Windows Vista in poi. robocopy <source> <destination> /copy:dat A dir la verità non servirebbe aggiungere l'opzione /copy:dat, dato che è la modalità di default con la quale opera robocopy. =) Per vedere tutti i parametri disponibili potete utilizzare "robocopy /?" oppure visualizzare questa pagina technet. Per i meno amanti dell'interfaccia a linea di comando esiste una comoda interfaccia grafica, disponibile a questo indirizzo. 😉 …
Il terminale è e rimarrà uno degli strumenti più versatili e potenti nella mani di un power-user. Tutti i sistemi operativi lo adottano, alcuni meglio di altri. Windows fra tutti è sicuramente quello con un prompt dei comandi meno efficiente! Ecco quindi che arriva in nostro soccorso clink. Si tratta di uno script che viene lanciato all'avvio del prompt e rende disponibili molte funzionalità che sono precluse nel cmd.exe classico di Windows. Ed ecco le features che offre: Features The same line editing as Bash (from GNU's Readline library). History persistence between sessions. Scriptable completion with Lua. New keyboard shortcuts; Paste from clipboard (Ctrl-V). Incremental history search (Ctrl-R/Ctrl-S). Powerful completion (TAB). Undo (Ctrl-Z). Automatic "cd .." (Ctrl-Alt-U). Environment variable expansion (Ctrl-Alt-E). Coloured and scriptable prompt. Context sensitive completion; Executables (and aliases). Directory commands. Environment variables Thirdparty tools; Git, Mercurial, SVN, Go, and P4. Auto-answering of the "Terminate batch job?" prompt. By default Clink binds Alt-H to display the current key bindings. More features can also be found in GNU's Readline and History libraries' manuals. Impostazioni e history sono disponibile nella cartella utente sotto Local (C:\Users\<your-username>\AppData\Local\clink). Buon divertimento. 😉 …