Rimuovere la cronologia di Windows Explorer

Piccolo tip estivo. Ecco come rimuovere la cronologia (history) di Windows Explorer (NB: Windows Explorer non Internet Explorer). La procedura funziona sicuramente su Windows 8 e Windows 7. Per cancellare tutta la cronologia di Windows Explorer basta eliminare tutte le entry nel registro di sistema (Win + R -> regedit) a questo path: HKEY_CURRENT_USER\Software\Microsoft\Windows\CurrentVersion\Explorer\TypedPaths Utilizzando un file .reg l'operazione può essere effettuava più velocemente in futuro. Windows Registry Editor Version 5.00 [-HKEY_CURRENT_USER\Software\Microsoft\Windows\CurrentVersion\Explorer\TypedPaths] 😉

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Configurare valori di default di putty e kitty

putty e kitty sono due fra i più comuni client SSH per Windows. Personalmente uso kitty, non è altro che un fork del primo e ottimizzato per ambienti Windows. Entrambi i programmi sono due piccolissimi eseguibili portable e permettono in pochi secondi di collegarci tramite SSH ai nostri sistemi. Entrambi offrono una "rubrica" per accedere in modo più veloce, senza dover reimpostare tutti i parametri della connessione. kitty permette di memorizzare anche nome utente e password per la connessione. La password viene salvata sul PC cifrata e non in plaintext. Ogni entry della rubrica tiene in memoria tutte le importazioni del client SSH. La prima voce "Default Settings" include tutte le impostazioni che verranno utilizzate per le connessioni di default. Io solitamente effettuo queste modifiche: disattivazione dei suoni - Terminal -> Bell -> None attivazione del tastierino numero se la tastiera lo mette a disposizione - Terminal -> Features -> Disable applicazion keypad mode aumento delle linee di scrollback - Windows -> Line of scrollback -> 2000 attivazione clear type - Window -> Appearance -> Clear Type font consolas - Window -> Appearance -> Font -> Change cambio nome alla finestra - Window -> Behaviour -> Windows title: -> %%P - %%u@%%h:%%p -

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Vi sono spariti i colori da bash sul Raspberry Pi?

Dopo aver installato RVM sul mio Raspberry Pi ho completamente perso l'highlighting in bash utilizzando un client SSH come kitty o putty. La cosa, almeno per me, era davvero seccante. Ho risolto aggiungendo questo pezzo di codice al file .bash_profile presente nella home. if [ -f ~/.bashrc ]; then source ~/.bashrc fi

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Problemi durante l'accesso ad una share di rete Windows 2000 con Windows 7

Mi sembra impossibile da immaginare, ma nel 2013 ci sono ancora PC di produzione con Windows 2000. Ed ogni volta mi sento dire: "Ma funziona benissimo, è veloce e quindi non lo cambio"... il ragionamento è calzante, peccato che Windows 2000 non abbia più nessun supporto da Microsoft e praticamente neanche da tutte le software house del mondo. Non parliamo poi della mancanza di aggiornamenti di sicurezza... Ad ogni modo, oggi mi sono ritrovato con una share di rete sotto Windows 2000 che non veniva acceduta correttamente da un PC Windows 7. Le credenziali per il login erano corrette eppure nulla da fare. Dopo qualche tentativo mi sono accorto che gli orologi si sistema non era sincronizzati. O per meglio dire, ho notato che Windows 2000 che non ha un client NTP di default era sfasato di un ora e mezza avanti. Dopo aver corretto l'ora in Windows 2000, tutto è tornato a funzionare. 😉

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Aggiornare ESXi tramite PowerCLI

Tempo fa scrissi un po' in cui spiegavo come aggiornare un host ESXi tramite SSH, ora vediamo come ottenere il medesimo risultato passando però per VMware PowerCLI. Il che si traduce nell'utilizzo di powershell e di alcune cmdlets ad-hoc per VMware. Nel mio caso specifico ho utilizzato i seguenti comandi per aggiornare un host ESXi dalla versione 5.1 alla 5.1 Update 1. La prime operazioni da portare a termine sono l'installazione di PowerCLI sul PC che utilizzeremo per l'aggiornamento e lo scaricamento della patch dell'hypervisor. Tutte le patch possono essere scaricate da questo portale. Una volta scaricata l'ultima patch la dobbiamo "buttare", così come l'abbiamo scaricata, senza scompattare l'archivio nel datastore dell'host ESXi. Per fare questo personalmente utilizzo vSphere web client, ma questa operazione può essere fatta anche con il vecchio client, oppure tramite SCP. All'interno del datastore vado a creare una cartella patches che conterrà tutti gli eventuali patch in formato .zip o .vib. Ora apriamo la VMware PowerCLI e diamo la seguente cmdlet per collegarci all'host, o ad VMware vCentral Server. ((Con le parentesi angolari vado ad indicare dei segnaposto che devono essere rimpiazzati con valori corretti prima di dare il comando.)) Connect-VIServer -Server <nome/indirizzo-host> -User <admin> -Password

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Impossibile ridimensionare una partizione tramite gestione disco in Windows

Nella giornata di ieri ho dovuto mettere mano allo schema delle partizioni di Windows 8 per far posto ad una distro Linux. Senza passare per programmi di terze parti, di cui l maggior parte sono a pagamento, ho utilizzato l'editor delle partizioni incluso in Windows (Win + R -> diskmgmt.msc). Non sarà l'utility più versatile che esista ma per la semplice operazione di riduzione che dovevo fare è più che sufficiente. Premo sul comando riduzione e subito mi compare un errore in cui mi vien detto: "Impossibile avviare il servizio". Mhhhh, interessante. Faccio una ricerca veloce su Google per vedere quali servizi di Windows ha bisogno l'utility di partizionamento. Dopo qualche minuto scopro che fra tanti il servizio "Ottimizzazione unità" deve essere attivo. Lo stesso servizio che attiva le funzionalità di deframmentazione del disco. Tale servizio però nel mio caso era completamente disattivato in quando avendo un SSD non necessito di deframmentare il disco. Infatti in moltissime guide per ottimizzare Windows su disco a stato solito viene consigliato di disattivarlo. Per risolvere il disguido basta mettere il servizio in modalità manuale e attivarlo temporaneamente. Completata l'operazione di partizionamento è possibile disattivarlo di nuovo.

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Unmount di un datastore NFS da ESXi 5.x

Oggi mi sono trovato davanti alla necessità di dover fare l'unmount di due datastore NFS da un server ESXi. Tramite la web gui dando il comando unmount l'operazione non andava a buon fine, indicandomi che il datastore era attualmente in uso. La prima cosa che ho pensato è che questo fosse causato da qualche ISO montata su alcune VM risiedenti nei datastore da rimuovere, ma niente da fare era tutto OK. Facendo una piccola ricerca mi imbatto in questa KB. La seguo alla lettera e il problema è risolto in baleno. Ricapitolando. Attiviamo il servizio SSH dell'host ESXi sulla quale vogliamo effettuare l'operazione di rimozione. ((Per fare questo basta selezionare l'host, andare alla tab "Configuration" e selezionare "Security profiles". Qui ci basterà premere attivare il servizio SSH. A servizio attivo ci comparirà un warning, è naturale e questo sta ad indicare una potenziale falla di sicurezza. Ci basterà stoppare il servizio SSH una volta terminato il lavoro.)) Tramite client SSH autentifichiamoci sull'host e diamo il comando: esxcli storage nfs list Verranno listati tutti i datastore NFS registrati sull'host. Prendete nota del nome dei datastore che volete eliminare e date il comando: esxcli storage nfs remove -v Dato questo comando al

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return MySQL db size tramite CLI

Se siete dei fanatici CLI, oppure non volete utilizzare phpMyAdmin ecco qui la query che dovete dare per visualizzare sul terminale la dimensione di uno o più database. SELECT table_schema "DB Name", Round(Sum(data_length + index_length) / 1024 / 1024, 1) "DB Size in MB" FROM information_schema.tables GROUP BY table_schema;

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info: mpt raid status change on debian

Qualche giorno fa mi sono imbattuto in questo errore su una Debian 7 in ambiente virtuale senza i VMware tools: This is a RAID status update from mpt-statusd. The mpt-status program reports that one of the RAIDs changed state: Cosa molto strana dato che il sistema non fa uso di RAID. Si tratta semplicemente di una vm con un disco virtuale. Il messaggio è però abbastanza seccante in quando ad ogni login ssh ci si ritrova davanti tale notifica. Risolvere il problema è semplice e basta dare i seguenti comandi come root: /etc/init.d/mpt-statusd stop echo RUNDAEMON=no > /etc/default/mpt-statusd update-rc.d -f service Done...

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Google Reader è morto e ora...? Ci pensa TT-RSS

Google Reader è stato "terminato" il primo di luglio. Io personalmente ero uno di quei tanti che lo usava in maniera particolarmente intensiva. La mia scuola di pensiero è che non ci si può affidare ai social network per veicolare un flusso coerente di notizie, ma soprattutto poterle fruire in modo ordinato. Nulla potrà mai sostituire lo stream RSS, e nel dire questo è anche corretto ricordare il caro Aaron Swartz. Sarò pur vecchia scuola ma non riuscirei nemmeno per un secondo a concepire l'idea di utilizzare Google+, Twitter o Facebook per leggere le varie news. Magari questo potrebbe andare bene con qualche sottoscrizione ma con centinaia di sottoscrizione immagino sia la ricetta per non capire una mazza e diventare letteralmente stupidi. Un reader RSS web-based è sicuramente più auspicabile. Un client RSS desktop lo trovo poco pratico, ormai è risaputo che tablet, smarpthone, molteplici PC sono alla base di una persona che di IT se ne intende almeno un pochino. D'altro canto la possibilità di fruire delle proprie feed da qualsiasi luogo e da qualsiasi dispositivo è sicuramente l'obbiettivo migliore. Feedly è in lizza per diventare l'erede di Google Reader. Seppur ora sia disponibile in versione totalmente web-based, senza

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