Errore chroot /target mount -t proc proc /proc durante l'installazione di Debian

Oggi mi sono ritrovato ad installare su una VM Debian 7. Durante l'installazione ho inserito le solite informazioni di routine. Password di root, nome utente e password, hostname, e ovviamente la scelta del partizionamento. Parte l'installazione e compare immediatamente questo errore: Installer error: Failure trying to run: chroot /target mount -t proc proc /proc Ok... penso subito di aver sbagliato qualcosa nella configurazione della VM e riprovo a lanciare l'installazione, questa volta però utilizzando l'installer testuale. IDEM. Debian che non si installa? Mi sembra una cosa strana e provo a cercare la stringa dell'errore su Google. Scopro che il problema è legato alla localizzazione italiana. Lo ammetto non ci sarei mai arrivato. 😀 Lasciando la lingua inglese (solo la lingua) l'installazione procede e va a buon fine... fiuuu Al primo avvio date il comando: sudo dpkg-reconfigure locales Qui togliete l'inglese e impostate IT_it. Riavviate e dovrebbe essere tutto OK. 😉

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Rimuovere un servizio in Windows

Rimuovere un eseguibile che è registrato come servizio di Windows non è un'operazione che si fa tutti i giorni, può tuttavia capitare. La procedura non è difficile bisogna però stare molto attenti al servizio che si deve eliminare. Eliminare è facile, ripristinare invece non lo è... Per prima cosa entriamo nei "Servizi" di Windows ( Win + R -> services.msc ). Dall'elenco fate doppio click sul servizio che volete far sparire e annotatevi il nome. Ora aprite un prompt con privilegi amministrativi e date il comando: sc delete <nome_servizio> Se il nome del servizio contiene degli spazi dovete dare il comando utilizzando le doppie virgolette: sc delete "<nome_servizio>" Ora potete fare il refresh della lista dei servizi e notare con piace che il servizio voi eliminato è effettivamente sparito. 😉

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Estendere una partizione LVM su una VM CentOS

Pochi giorni fa ho avuto la necessità di aumentare la dimensione di un HD virtuale sulla quale era presente un'installazione di CentOS 6.4. La piattaforma di virtualizzazione era l'immancabile VMware vSphere mentre la distro Linux era installata su una partizione LVM. Aumentare le dimensioni del disco virtuale è una baggianata; basta infatti loggarsi tramite vSphere Client oppure vSphere Web Client e incrementare la dimensione del disco al valore desiderato. Non è invece altrettanto banale estendere la partizione LVM sul quale è installato CentOS per trarre vantaggio di quei GB disponibili in più che sono visti dal sistema operativo come spazio non partizionato. NOTA BENE: dato che la procedura richiederà di effettuare la modifica della tabella delle partizioni suggerisco caldamente di effettuare un backup di tutti i dati. Se invece l'operazione va fatta su un ambiente di produzione è meglio tenere su le antenne e prepararsi ad ogni eventualità in modo che nel peggiore dei casi il fermo macchina sia il più limitato possibile. La virtualizzazione ci può aiutare parecchio in quando non dobbiamo più fare l'immagine dell'intero sistema e poi doverla ripristinare in caso di disastro. Ci basterà prendere uno snapshot o effettuare un backup con i numerosi software messi

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Rimuovere tutte le Metro Apps di Windows 8

Sapete... mi scoccia vedere le Metro Apps. C'è poco da fare e da dire, sono INUTILI su un sistema desktop. Perchè dovrei usare Mail (che fa veramente pena tra l'altro) quando posso usare tranquillamente in modalità desktop Thunderbird (è una bestemmia ma la dico lo stesso. Mi accontenterei anche di Outlook =O). Fin'ora non ho avuto la minima esigenza di avere apps su un sistema desktop. Microsoft ha toppato, portare su un sistema desktop applicazioni utilizzando come paradigma di sviluppo quello usato per le applicazioni mobile mi pare na vaccata. Ok, ci sono i tablet Windows. Tutte le statistiche dicono che i PC moriranno e blabla blabla e che fra un paio d'anni ci saranno solo tablet. Io finora negli uffici ho visto solo PC... il tablet lo ha solo l'AD e nella maggior parte dei casi è un iPad. Quando in un ufficio vedrò tutti con il Surface e la tastierina touch ne potremmo riparlare. Non dico che tutti la pensino come me, e certamente non ho nulla da rimproverare a quelli che criticano i miei commanti. Tuttavia se come me non amate particolarmente queste apps ci pensa PowerShell a fare un po' di pulizie di primavera. ((E con

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Attivare la finestra di notifica quando si elimina un file/cartella in Windows 8

Roba da non credere, dopo 10 mesi di utilizzo di Windows 8 solo ora mi sono accorto che il sistema operativo non richiede la conferma dell'eliminazione di un file o cartella e lo sposta direttamente nel cestino. Non mi sono accorto prima di questo comportamento perchè ho la malsana abitudine di usare Maius + Canc quando devo eliminare qualcosa. I file quindi vengono direttamente eliminati senza passare per il cestino. Se volete reintrodurre la notifica di eliminazione, nella quale vi verrà chiesto di confermare l'eliminazione vi basterà premere con il tasto destro sull'icona del cestino e selezionare "Proprietà". Ora mettete la spunta su "Visualizza conferma eliminazione. " Ed ecco fatto 😉

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Scheduling di uno script robocopy su shares di rete con autentificazione

In questi giorni ho avuto la necessità di dover copiare dei dati da una share di rete di una sede ad un'altra, entrambe le share necessitano di credenziali per accedervi ed entrambe le sedi sono collegate tramite una VPN. Non dovevo assolutamente fare un mirroring delle due share, in quando sulla share di destinazione erano presenti dati non presenti sull'altra, dati ovviamente che non potevano essere cancellati durante la procedura di sincronizzazione. Come fare? Molto semplice, prendiamo un bel frullatore (magari un BlendTec) e ci mettiamo dentro robocopy, net use e lo scheduler di Windows. 😉 Ammetto che la cosa poteva essere fatta facilmente con una script powershell, magari integrano anche le notifiche mail ma io ho intrapreso la "quick and dirty way". =) L'idea di base è quindi di usare net use per autentificarsi sulle due share, robocopy per il trasferimento di dati e ovviamente lo scheduler per schedulare l'operazione. Note dolenti... Una share di rete protetta necessita appunto di una username e una password per potervi accedere, e il prompt non accetta password cifrate. Penso abbiate capito dove voglio arrivare 😀 Password in chiaro =( Tramite PowerShell molto probabilmente si può passare la password in maniera criptata e

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Spostare la cartella delle cache di Google Chrome

Dato che non siamo negli anni 90 e scaricare 1KB al giorno d'oggi non costa poi così tanto mi sembra davvero inutile avere GB e GB di cache su disco. Peggio ancora se abbiamo un SSD. Non è il massimo scrivere migliaia di file da pochi KB in maniera continuativa mentre usiamo il browser. Ecco quindi che sarebbe meglio impostare un limite massimo per lo spazio occupato dalle cache, e in secondo luogo spostare la cartella che contiene le cache su un altro disco, magari un disco tradizionale. Ho notato che in molti usano delle giunzioni NTFS per spostare le cache su un altro disco, la mia domanda è: perchè?! Perchè andare a creare link simbolici quando si può semplicemente far partire Chrome con il parametro --disk-cache-dir (questo e altro a in questo post). Vi basterà quindi modificare il collegamento di Chrome in questo modo: "C:\Program Files (x86)\Google\Chrome\Application\chrome.exe" --disk-cache-size=1073741824 --disk-cache-dir="D:\temp\Chrome" Dove il primo parametro imposta la dimensione massima della cache a 1GB e il secondo dice di utilizzare la cartella Chrome in D:\temp. Ecco qua... 😉

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Modificare la cartella predefinita d'avvio di Windows Explorer in Windows 7/8

Da amante delle shortcuts non posso non apprezzare "Win + E" che automaticamente apre Windows Explorer. L'unica cosa che non mi piace moltissimo è il path di default che viene presentato all'apertura di explorer. Infatti ci ritroveremo nella cartella virtuale "Librerie". Risolvere questo inconveniente è molto semplice e basta seguire questa semplicissima guida. 😉 Io personalmente ho impostato l'apertura di Windows Explorer su la schermata computer.

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Adobe Reader stampa caratteri senza senso

Oggi mi sono imbattuto in questo problema: un file PDF contente un mix di caratteri e immagini viene visualizzato correttamente in preview ma durante la fase di stampa spuntano fuori caratteri sfasati o completamente senza senso. Alcune volte il problema non si presenta, altre volte invece l'intera pagina viene stampata in modo errato, addirittura in certi casi metà pagina viene stampata correttamente e l'altra metà no. Questo con Windows XP SP3 e Adobe Reader XI (con l'ultimo aggiornamento, al momento in cui scrivo, disponibile). Il problema, almeno nel mio caso, è stato risolto impostando Adobe Reader in modo che invii alla stampante il file come immagine e non come una sequenza di caratteri ASCII e immagini via driver PCL. Per fare questo apriamo il file da stampare e premiamo sull'icona Stampa, a questo punto accanto all'elenco delle stampanti disponibili troviamo il pulsante Avanzate, premiamolo e nella finestra che compare mettiamo la spunta su "Stampa come immagine". Fatto questo le impostazioni sovrastanti dovrebbero scurirsi e disabilitarsi. Le impostazioni restano memorizzate, non è quindi necessario reimpostare il tutto con ogni file da stampare. Ora la vostra stampante dovrebbe stampare in modo corretto. 😉

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