La magia del protossido d'azoto (ON2)

NOS
Scoperto nel 1772, l’ ossido di diazoto (ON2) venne usato come anestetico che permetteva di rimanere in uno stato semi-dormiente. Ciò avviene perché il diossido di azoto interferisce a livello del sistema nervoso agendo tra le giunzioni (termine tecnico “sinapsi”) dei neuroni che trasmettono l’impulso (per gli amici “potenziale d’azione”) dolorifico generato dai recettori di dolore (nocicettori).
Il nos viene oggi utilizzato come propellente spray e come comburente (ossia una sostanza che permette al combustibile di bruciare e che nelle normali combustioni è identificato con l’ossigeno biatomico) nei missili.

Ma non parliamo di questo!   parliamo invece dell’utilizzo più innovativo e a mio parere più ovvio che se ne possa fare:  la competizione automobilistica. :- ) Legale e non.

Il NOS può essere installato sia su autovetture normali (con dovute modifiche) e da corsa; il biossido d’azoto, chiamato nell’ambito automobilistico “protossido d’azoto”, viene iniettato assieme al carburante nel condotto di aspirazione del motore in questo modo...

nelle competizioni automobilistiche il “protossido di azoto", è iniettato nel carburatore (la sua funzione è quella di miscelare l’ossigeno con il combustibile, oggi è sostituito dalla ignezione di benzina a controllo elettronico) o immediatamente a monte di esso per aumentare la potenza. Benché di per sé non sia infiammabile, decomponendosi ad alta temperatura fornisce più ossigeno dell'aria, consentendo al motore di bruciare una miscela più ricca di carburante; inoltre, essendo stoccato in forma liquida, la sua evaporazione nel carburatore provoca un abbassamento della temperatura, questo rende la miscela carburante-comburente più densa e riduce la detonazione (ciò provoca un minore logoramento e una maggiore efficienza del motore). Stessa dinamica per la benzina ad elevato numero di ottani. Solitamente viene inserito in bombole di forma cilindrica comandate da una elettrovalvola che permette l'afflusso del gas a monte del carburatore attraverso l'azionamento di un apposito interruttore. Non è legale utilizzarlo come sovralimentatore chimico per motori. Non credo che esista un libretto di circolazione con la voce: "Consentita installazione di bombole a protossido di azoto" per fare cosa, le scampagnate in montagna? 

La stessa tecnica fu impiegata durante la Seconda guerra mondiale per aumentare la potenza dei motori degli aerei, soprattutto da parte della Luftwaffe, il cui carburante era mediamente peggiore - in termini di numero di ottano - di quello in dotazione alle forze aeree degli Alleati, e per compensare la carenza di ossigeno in alta quota.

La benzina, come tutti carburanti, per bruciare ha bisogno di un elemento comburente: l'ossigeno, normalmente fornito dall'aria. Mentre l'addizione di un turbo viene chiamata "sovralimentazione meccanica", quella del protossido d'azoto viene definita "sovralimentazione chimica". Più ossigeno apportiamo all'interno della miscela aria/benzina, più il potere calorifico ed esplosivo aumenta. Su di un motore turbo la sovralimentazione chimica può aumentare le prestazioni del 40%-45% (esempio: da 100cv si passerebbe a 140/150cv). Per un veicolo progettato per altissime prestazioni si può arrivare ad un aumento del 150% (Es: da 100 cv si passerebbe a 250cv).

Il NOS viene comunque usato con parsimonia e sopratutto in fase di accelerazione quando, appena cambiato, può esserci una leggera diminuzione dell'accelerazione.

Ricordiamo che il NOS NON E' LEGALE QUANDO MONTATO SU NORMALI AUTOVETTURE. Almeno in Italia.

Un saluto dal vostro caro amico Francesco. Ragazze, commentate! 😉