Anche se il dispositivo in questione è un RaspberryPi i backup vanno sempre fatti! A differenza di un normale PC o server, i cui relativi storage sono basati su HDD o SSD, dobbiamo affrontare una brutta bestia: la memoria flash. Che ha un endurace decisamente inferiore rispetto agli hard disk meccanici o a stato solido. Il problema è presente solo durante le scritture su disco, mentre le letture lasciano integre le celle. Nonostante questo le scritture su SD vengono fatte continuamente anche a nostra insaputa e questo può ridurre la vita della scheda di memoria, fino a renderla inutilizzabile. Questa cosa mi è già capitata qualche mese fa e non avendo avuto un'immagine del Raspberry ho dovuto reinstallare tutto da capo. Il problema è tuttavia semplicemente risolvibile con il backup completo della SD, che nei sistemi Linux può essere ottenuto utilizzando il comando dd. Schedulando il processo si ottengono backup multipli. In caso di un problema alla SD sarà sufficiente acquistarne una nuova ed effettuare il restore dell'immagine. Una procedura più semplice e non schedulata può essere l'utilizzo di win32DiskImager per creare l'immagine leggendo il contenuto della memoria SD. Questo però ci obbliga a spegnere il Raspberry. Di fatto è …
Tag: Raspberry PI
Dopo aver installato RVM sul mio Raspberry Pi ho completamente perso l'highlighting in bash utilizzando un client SSH come kitty o putty. La cosa, almeno per me, era davvero seccante. Ho risolto aggiungendo questo pezzo di codice al file .bash_profile presente nella home. if [ -f ~/.bashrc ]; then source ~/.bashrc fi …
Può capitare di essere distanti da casa e di dover accedere a dei dati in "cassaforte". Nel mio caso la cassaforte è rappresentata da un bel volume criptato tramite TrueCrypt che risiede in un'unità condivisa. Accedervi però dall'esterno della propria rete non è poi così semplice. Innanzitutto bisognerebbe instaurare una connessione con il "campo base" tramite VPN o tunneling SSH ad esempio, ed in secondo luogo trasferire questo volume sul dispositivo remoto per poi aprirlo. Questo è ancora fattibile se il volume ha dimensioni contenute, la cosa diventa abbastanza improponibile quando il volume criptato comincia a superare i 100MB. Come sappiano tutti in Italia non brilliamo certo in connettività... anzi ora che ci penso non brilliamo proprio in niente 😀 Come fare quindi ad accedere a dati sensibili da remoto? Raspberry PI salvaci tu! L'idea è quella di usare il Raspberry per montare l'unità di rete su cui risiede il volume criptato e utilizzare TrueCrypt (anche esso installato sul Raspberry) per poterlo decifrare e leggerene il contenuto. I dati nel mio caso risiedono in un NAS, ma il volume di TrueCrypt in questione può tranquillamente essere utilizzato direttamente dal Raspberry. Per la connessione con quest'ultimo invece io utilizzerò prima una …