Pebble: uno smartwatch un po' controtendenza

pebble

Quello che voglio esprimere con questo post sono una serie di considerazioni personali dopo aver provato il Pebble per più di due mesi.

 

Innanzitutto vado a spiegare il titolo del post! Perchè il Pebble dovrebbe essere uno smartwatch controtendenza? A mio avviso il Pebble si differenzia parecchio da prodotti come il Galaxy Gear, Sony Smartwatch o i'm watch. L'idea di fondo del Pebble secondo me è la seguente: fare poche cose ma farle bene! Infatti non troveremo un display a colori risolutissimo e touch, fotocamera o altre diavolerie. Il Pebble nasce semplicemente come un orologio e come secondo display per lo smartphone, con l'unico scopo di evidenziare le notifiche. O almeno io la vedo così.
In realtà con l'affinamento delle SDK il Pebble può essere utilizzato in congiunzione con determinate apps per mostrare varie informazioni su display. Sfortunatamente sono ancora poche le applicazioni che integrano queste funzionalità.

Il costo e le funzionalità offerte ne fanno sicuramente uno dei migliori, se non il migliore, smartwatch in circolazione. La disponibilità non è sicuramente il punto forte. Dobbiamo tener presente che questo prodotto è nato da una campagna di enorme successo su kickstarer e quindi non può godere dei canali di distribuzione che Sony o Samsung vantano. L'acquisto va effettuato esclusivamente tramite il sito ufficiale getpebble.com e sfortunatamente la spedizione è soggetta a tasse doganali, in quanto proveniente da Hong Kong. Il costo quindi è di 150$ (~110€) più 40€ di tasse doganali. Nessun commento negativo sul tempo di spedizione, in quanto dal momento dell'invio tempo 2 giorni e me lo sono ritrovato sotto casa!

La confezione del Pebble non è nulla di particolarmente elegante, si tratta di una semplice scatola di cartone riciclato con all'interno lo smartwatch e un cavetto con connettore non standard magnetico per la sola ricarica. Tutte le operazioni di upload verso il Pebble vengono effettuate dallo smartphone/tablet via bluetooth. La scarsa qualità della confezione probabilmente è da attribuirsi appunto al fatto che le persone dietro al Pebble non hanno grosse competenze di marketing e come detto in precedenza, Pebble non è Samsung e non hanno la capacità di investire milioni in marketing!

I colori disponibili sono cinque: grey, jet black, cherry red, orange, artic white. Per non andare ne sul troppo comune ne sul troppo giocoso ho scelto un bel cherry red! =)
I materiali che compongono la cassa sono plastici e all'apparenza sembrano poco resistenti, tuttavia dopo due mesi il mio Pebble non ha ancora un graffio. Il cinturino è in silicone e personalmente non mi piace proprio per niente. Fortunatamente a differenza di altri smartwatch Pebble permette la sostituzione del cinturino. Basterà rimuovere le spring bar che tengono in sede il cinturino in silicone e sostituirlo con un altro che non sia più largo di 22 mm. Io ho sostituito quell'orrendo pezzo di silicone con un cinturino in stile NATO in nylon, semplice ed economico. Nulla però vi vieta di montarci un cinturino in ceramica da 300€. 🙂

my-pebble

La possibilità di poter sostituire il cinturino è sicuramente un pro da non poco. 😉

Il mio Pebble all'arrivo ha sofferto di un problema nell'aggiornamento del firmware, aggiornando alla versione 1.13 lo smartwatch andava in recovery mode e non era possibile effettuare nessuna operazione. Ho risolto il problema effettuando un downgrade alla versione 1.12.1 e poi tornando nuovamente alla versione 1.13. Tuttavia questo problema non dovrebbe più essere presente, già un mio amico che ha ordinato il Pebble 2 settimane dopo di me non si è imbattuto in questo strano problema. Il firmware attuale, al momento in cui scrivo è il 1.14.1.

La mancanza del touch non si sente per niente, e devo dissentire fortemente con tutti quelli che credono che la funzionalità touch sia alla base di qualsiasi dispositivo indossabile. Pebble non ha uno schermo touch eppure il suo lavoro lo fra egregiamente. E se devo dirla tutto preferisco di gran lunga un dispositivo come Pebble con display non touch, bianco e nero e a bassa risoluzione piuttosto che un Samsung Galaxy Gear.
Il contrasto offerto da questo display e la sua risoluzione sono più che sufficienti per visualizzare le watchface e le varie notifiche. La visibilità è a dir poco ottima. Mentre negli smartphone una delle condizioni di lettura peggiore si manifesta quando il display è esposto direttamente alla luce nel Pebble succede giusto il contrario. Più luce c'è e maggiore è il contrasto tra neri e bianco dello schermo. Quando diventa troppo buio invece sarà necessario un piccolo movimento di polso per accendere la retroilluminazione per qualche secondo.

Le watchface sono i vari tipi di orologio, e sono disponibili sul sito Pebble. L'upload viene effettuato tramite l'applicazione ufficiale Pebble che si occupa di spedirli allo smartwatch via bluetooth. La memoria del Pebble permette di memorizzare circa 8 watchface.

Veniamo quindi a uno degli aspetti più importanti di uno smartwatch: l'autonomia. Di fatto questo è un elemento critico, come per gli smartphone. E' inutile avere un bellissimo smartwatch come il Galaxy Gear e dopo doverlo ricaricare tutte le sere. Il Pebble grazie al suo diplay ultra conservativo ha un'autonomia che va dai 5-7 giorni. Questo ci permette anche di fare dei brevi viaggi di qualche giorno senza dover portarci appresso il cavetto di ricarica. D'altro canto essendo il cavo magnetico proprietario non sarebbe il massimo ritrovarsi a secco e non averlo a portata di mano. Un normale cavo micro-USB avrebbe potenzialmente compromesso l'aspetto di resistenza all'acqua e quindi è stata necessaria l'introduzione di un cavo proprietario magnetico. O per lo meno questa la soluzione che gli ingegneri di Pebble hanno congegnato.

Nel mio caso, non avendo mille notifiche al giorno, il Pebble riesce quasi sempre a resistere per 6/7 giorni. Ovviamente questo valore è influenzato oltre che dalle notifiche ricevute anche dalla tipologia di watchface utilizzato. Una watchface che obbliga il display a continui refresh ridurrà l'autonomia. Secondo il teardown di iFixit il display Sharp consuma meno di 15 μW per immagini statiche.

Come detto in precedenza la tecnologia di comunicazione sulla quale si basa il Pebble è il bluetooth. Questo ci obbliga a tenere il bluetooth sempre abilitato sullo smartphone per tenere il link tra i due dispositivi attivo. Ho notato che il bluetooth 4.0 non impatta moltissimo sull'autonomia dello smartphone, parliamo di qualche punto percentuale alla fine della giornata, nulla di cui preoccuparsi.

Pebble è anche water resinstant fino a 5 atmosfere, questo si traduce in circa 50 metri. Immagino che l'impermeabilizzazione sia dovuto per la maggior parte dalla quantità di colla utilizzata (vd. iFixi teardown), che fa di questo Pebble un corpo unico. Il contro è che cercare di aprire il Pebble per poter mettere mano all'hardware sottostante dal punto di vista pratica coincide con il rompere il dispositivo o danneggiarlo in modo visibile.

Andiamo ora ad analizzare la parte software del Pebble. Un ARM Cortex-M3 da 80 MHz fa girare il sistema operativo dedicato Pebble OS. Il Pebble quindi non è basato a sua volta su Android, come il Galaxy Gear. Nativamente sul Pebble troviamo un'applicazione per la riproduzione dei flussi multimediali. I comandi semplicemente si interfacciano con un player audio presente nello smartphone. Il player audio di default che verrà controllato tramite i comandi sul Pebble viene configurato dall'applicazione ufficiale Pebble. Con Google Play Music non ci sono problemi, tutti i comandi funzionano perfettamente e vengono inviate allo smartwatch anche le informazioni sulla traccia in riproduzione. Quest'ultimo aspetto però non funziona con tutti i riproduttori, se ad esempio vado ad utilizzare foobar2000 controller le informazioni delle traccie in riproduzione non saranno disponibili. I comandi di riproduzione (play/pause/skip next/previus) saranno funzionanti al 100%.

Sul Pebble sarà anche possibile impostare diverse sveglie. La configurazione è residente sul Pebble quindi la sveglia suonerà anche se non c'è pairing tra smartphone e smartwatch. Il Pebble non avendo un altoparlante può solo vibrare! La vibrazione è forte ed è ben percepibile.

Un'applicazione che non è presente di default ma è disponibile sul sito è stopwatch. E' sempre comodo avere un cronometro a portata di mano. Mi spiace che questa funzionalità non sia disponibile nativamente. Spero vivamente che venga introdotta in un prossimo aggiornamento del firmware.

Le impostazioni non sono molte e comprendono le impostazioni del bluetooth: possiamo impostare il Pebble in modalità aereo e vedere a che dispositivo è attualmente collegato. Nella sezione notifiche possiamo attivare o disattivare la visualizzazione delle notifiche sullo schermo o impostare la modalità Do not disturb. Sarà anche possibile scegliere tra due dimensioni dei font e disattivare o meno la vibrazione all'arrivo di una notifica.

L'ora può sempre essere impostata manualmente e il formato dell'ora e della data può essere scelto fra le classiche impostazioni.

La retroilluminazione del display può essere disattivata completamente per risparmiare batteria. La trovo comunque una cosa abbastanza scomoda, fa sempre comodo poter attivare la retroilluminazione del display con un colpetto di polso.

Lo spegnimento dello smartwatch come il restore alle impostazioni di fabbrica viene fatto tramite il menù delle impostazioni. Personalmente da quando ho per le mani il Pebble gli unici due riavvii che ho effettuato sono stati al momento dell'upgrade del firmware e quando ho voluto testare la batteria fino allo spegnimento.

Pebble è compatibile con tutti i dispositivi iOS e Android dalla versione 2.3.3. L'applicazione per il controllo è disponibile a questo indirizzo. Tuttavia sono disponibile moltissime applicazioni di terze parti che vanno a gestire l'invio delle notifiche. Personalmente uso un mix fra l'app ufficiale e LighFlow. Quest'ultima oltre a gestire il led di notifica multicolore del Nexus 5 è in grado di "girare" la notifica al Pebble.

 

Dal mio punto di vista il Pebble rimane al momento uno dei migliori smartwatch in circolazione, semplicità e funzionalità sono le parole chiave. Pebble non vuole strafare. C'è anche da dire che al momento i prodotti che rientrano nella fantomatica categoria delle "tecnologia indossabile" non sono molti, le cose cambieranno sicuramente nel prossimo futuro. Ad ogni modo le features del prodotto e il continuo sviluppo da parte del team sul firmware e sulle SDK, senza parlare del supporto di tutti gli sviluppatori, rendono questo smartwatch un vero e proprio gioiellino che mi sento di raccomandare a tutti gli amanti della tecnologia! 😉